Giovanni Passannante

Frasi e aforismi di Giovanni Passannante

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Giovanni Passannante

Giovanni Passannante

Giovanni Passannante è stato un anarchico italiano. Nel 1878 fu autore di un attentato fallito alla vita di re Umberto I, il primo nella storia della dinastia Savoia. Condannato a morte, la pena gli fu commutata in ergastolo.

Dal 1860 fin'oggi tutti i liberali che sono stati al potere non hanno mai dato conto del loro operato, sicché occorre prima sbarazzarci di costoro; poi giù le autorità tutte: dobbiamo governare in nome di Cristo.

I regni surti dalla rivoluzione cadono colle rivoluzioni. I regni poggiati sull'amore sono stabili come il regno di Cristo.

Il Governo passato era rappresentato dalle tre proverbiali F, significanti: Festa, farina e forca, alle quali oggi sono sostituite le tre P, e cioè: Parlate, pagate e piangete!

La maggioranza che si rassegna è colpevole. La minoranza ha il diritto di richiamarla.

La tassa sul macinato è un delitto commesso, una perfetta inquisizione del Santo Ufficio che si è voluto dare al popolo come premio.

Non curo la morte, ma non voglio passare per pazzo; cadrebbe il principio e mostrerei il contrario delle mie azioni. Che importa a me la vita? Voglio che il principio si mantenga.

Non vi fidate di Garibaldi! Perché Garibaldi ama la monarchia.

Non nutro rancori contro Umberto I, ma ho un odio innato contro tutti i regnanti.