Luigi Settembrini

Frasi e aforismi di Luigi Settembrini

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Luigi Settembrini

Luigi Settembrini

Luigi Settembrini è stato uno scrittore e patriota italiano. Settembrini fu collaboratore dell'Italia e de Il Piccolo e nel 1866 direttore de Lo Stivale. Il 6 novembre 1873 venne nominato senatore. Tra le altre sue opere si ricorda l'Elogio del marchese Basilio Puoti del 1847, le Opere di Luciano voltate in italiano pubblicate in tre volumi da Le Monnier tra il 1861-1862, Il Novellino di Masuccio Salernitano restituito alla sua antica lezione del 1874 e le Lettere dall'ergastolo, scritte per la massima parte alla moglie "Gigia".

Io non so se Roma pagana gettò più uomini alle belve, che Roma cristiana al rogo.

Non è grande uomo chi sa molto, ma chi ha molto meditato.

Si deve imparare più a riflettere che a leggere.

Spesso nella tua vita tu troverai che un libro è migliore amico di un uomo.

In tutte le cose del mondo un poco d'impostura ci vuole, ed è come il sale che da sapore se è poco, e rende amaro se è molto. L'è una cosa difficile, ma il più difficile e più bello.

L'unità d'Italia fu sempre antico e continuo desiderio di tutti gli Italiani intelligenti e generosi. Dante voleva l'unità del mondo con a capo l'Italia, la monarchia universale con due capi l'imperatore e il papa: questa era una poesia ma ha il suo valore storico, perché indica che l'unità religiosa del medio evo era già rotta e divisa in due.

Se l'Italia fosse repubblica non potrebbe essere che una federazione di repubbliche, delle quali più che la metà sarebbero del papa.

Io non conobbi mai Giuseppe Mazzini, ma io l'onoro come uomo che al suo tempo fece gran bene alla causa della libertà. Egli ebbe un concetto monco, la libertà e l'indipendenza, e non si curò dell'unità che per noi italiani è idea madre di tutte le altre: rappresentò un'idea vaga di libertà e però egli ebbe seguaci tutti coloro che non avevano un concetto determinato della libertà, e specialmente i giovani.