Vincenzo Cuoco

Frasi e aforismi di Vincenzo Cuoco

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Vincenzo Cuoco

Vincenzo Cuoco

Vincenzo Cuoco è stato uno scrittore, giurista, politico, storico ed economista italiano. Studioso di letteratura, giurisprudenza e filosofia, Vincenzo Cuoco si segnala, oltre che per la sua attività pubblicistica, per il Platone in Italia, originale romanzo utopistico in forma epistolare e, soprattutto, per il Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, opera di fondamentale importanza nella nostra storiografia, forse non studiata e conosciuta quanto meriterebbe. Lavorò ad altri saggi e opere letterarie, rimaste in gran parte incompiute e da lui stesso distrutte nel corso delle crisi nervose causate dalla malattia che lo accompagnò nei suoi ultimi anni.

È dolce cosa rammentar nel porto le tempeste passate.

Il voler tutto riformare è lo stesso che voler tutto distruggere.

È forse indispensabile che un libro, perché sia utile, sia una storia ?

Guai a chi ha ascoltato una volta le voci del timore! Quanto più ha temuto, più dovrà temere.

I nomi nella storia servon più alla vanità di chi è nominato, che all'istruzione di chi legge.

«Il vostro Claudio è fuggito, Messalina trema»… Era obbligato il popolo a saper la storia romana per conoscere la sua felicità?

La ricchezza è relativa all'oggetto a cui taluno tende: un uomo che abbia trecentomila scudi di rendita, è un ricchissimo privato, ma sarebbe un miserabile sovrano.

Io sono fermamente convinto che se la maggior parte delle storie si scrivesse in modo di sostituire ai nomi propri alle lettere dell'alfabeto, l'istruzione che se ne ritrarrebbe sarebbe la medesima.